You Make Me Wanna Forget...

anche se la ia musa ispiratrice è volata via mooooooooooolto tempo fa, ho deciso di lanciarmi in una nuova fanfiction... so già che questo sarà il mio ennesimo 'capolvoro' senza speranza, ma non so cosa mi spinge a pensare il contrario... esibendo alla massima potenza il mio lato più pessimista, vi lascio con la mia nuova ff...



Corro senza meta. Non so né dove sono, né dove sto andando. Tutto quello che so è che sto scappando. Scappo dal mio passato. Dai miei ricordi. Il ricordo di una città che non esiste più per me. Il ricordo di un amore che è andato a farsi friggere. Il ricordo di un passato che adesso non esiste più. Il ricordo di me, che sono cambiata per sempre.
E tutto questo grazie a te. A te, che mi hai fatto credere di essere unica, l'unica al mondo che contasse veramente per te. A te, che alla prima occasione sei fuggito lontano, dimenticandoti di me. A te, che non ti sei mostrato mai interessato a me. A te, che sei così superficiale da non accorgerti dell'amore che provavo per te. A te che preferivi i miei soldi a me. A te che non facevi altro che pensare ai miei soldi, al mio corpo, agli aiuti che ti davo nei compiti in classe (te li facevo io, adire la verità). A te che dicevi di non riuscire a stare insieme a me perché io sono diversa: sono malata molto gravemente, ma a te questo non importa. A te, che sei così cretino che hai preferito uscire con la prima oca che ti è capitata in mano!
Grazie tante! Grazie per essere scappato quando io avevo più bisogno di te. Grazie per avermi messo contro la mia migliore amica, che non ti sopportava. Grazie per avermi fatto fare una pessima figura davanti a tutta la scuola. Grazie per avermi fatto cambiare città. Grazie per avermi fatta cambiare per sempre. Adesso non sarò mai più la stessa.
Continuo a correre senza meta, senza sapere dove sto andando. Arrivo ad un baratro profondo. Mi lascio cadere pensando che per me ora non c'è più nessuna speranza. Nessuna. Nessuna.

Mi sveglio e improvvisamente capisco che era tutto un sogno. Per la prima volta dopo tanto tempo ho ricordato il mio passato. Solo ora realizzo che da quel giorno è passato tanto tempo. E' la seconda volta che cambio città, ed è difficilissimo abituarsi alla nuova città, al nuovo panorama che vedo dalla finestra, ai nuovi compagni di scuola.
Da quando mi sono trasferita la prima volta non ho mai più avuto né amici, né tantomeno un fidanzato. Ho giurato che sarei cambiata per sempre, e che non mi sarei mai più innamorata di nessuno. I ragazzi sono tutti dei cretini: chi troverebbe mai il fegato di stare con una come me? Non sono una ragazza come le altre: ho diversi problemi. Ho problemi alle gambe a causa di un incidente avvenuto tempo fa; ho dei problemi agli occhi, così porto le lenti a contatto perché odio gli occhiali; ho cominciato a portare l'apparecchio ai denti un anno fa; ho dei seri problemi di respirazione e soffro di pressione bassa. Nessuno, eccetto le mie migliori amiche, riesce a 'sopportare' una ragazza come me. Loro mi capiscono, mi vogliono bene, conoscono la mia situazione e sanno come mi sento.

Mi chiamo Alex e sono una quindicenne. Almeno di questo sono sicura. Il problema è che ora non so più chi sono io. Sono cambiata per sempre dopo quel litigio, e sono totalmente diversa da come sono in realtà. Mi guardo allo specchio: questa non sono io. Dove sono andata a finire? Mi vesto per la scuola: oggi è il mio primo giorno.
Non ho perso i contatti con le mie due migliori amiche, così so che quest'anno loro due staranno di nuovo nella mia classe. Spero solo di essere accettata anch da tutti gli altri. Ma tanto che importa? Sento che tra qualche tempo ci trasferiremo di nuovo, e tutto ricomincerà da capo. Quanto vorrei che tutto ricominciasse da capo, almeno per me!
Scendo in cucina per fare colazione. Trovo la mia matrigna e la mia sorellastra. Dopo la morte di mia madre, mio padre si è risposato con questa tipa, che non ho mai sopportato, dopodiché è morto anche lui, lasciandomi sola con questa tizia e con sua figlia, nata dal suo matrimonio precedente. Ho l'impressione che questa qui mi odi, e anche la mia sorellastra! Non siamo mai andate d'accordo.

Arrivo a scuola con un umore da schifo. Questa giornata è iniziata peggio del solito. Scendo dall'autobus e mi avio verso la scuola, pensando che questo giorno sarà il peggiore di tutti.

zanessa? meglio di no, sono ancora in fase di eterna indecisione tra essere pro zanessa o anti vanessa...

presto continuerò!

nuovo capitolo! qui ho tirato fuori la parte peggiore di me!



Mi avvio in classe con un umore da schifo, insieme alle mie due migliori amiche, che ho finalmente ritrovato dopo molto tempo. Guardo i miei nuovi compagni di classe: tanto già so che andrà a finire come al solito... tutti saranno più interessati ai miei soldi, che a me...
La lezione inizia, e la prof è più glaciale di un pupazzo di neve. Cerco di non distrarmi, quando mi accorgo di essere guardata da qualcuno. Faccio finta di niente e continuo a seguire la lezione e a prendere appunti, ma quella sottospecie di salame ancora mi sta fissando.

La lezione finisce e io vado in corridoio, al mio armadietto, per cambiare i libri. Le mie amiche, Litzie e Jess, vengono subito da me.
"Allora, com'è andata la prima ora di lezione?" mi dice Jess.
"Bene, a parte la professoressa antipatica, la lezione noiosa, la classe piena di imbecilli e il salame che mi ha fissata per tutta l'ora!" dico.
"Ah, allora ti è andata bene!" mi dice Litzie.
"Tesorina, sono d'accordo con te." dice Jess. "Quello che ti fissava era veramente un cretino! E io lo conosco bene!"
"Chiunque sia, non ha niente da invidiare a Voi-Sapete-Chi!" dico.
"Se fossi in te, starei attenta:" mi avverte Jess. "i tipi così possono essere molto pericolosi!"
Litzie e Jess se ne vanno. Mentre mi specchio, mi si avvicina qualcun altro. Deduco che non è né Litzie, né Jess, ma è il primo cretino del giorno. Bel modo di iniziare la mattinata!
"Gira al largo, stoccafisso!" dico al tipo che mi si è avvicinato.
Lui però non sembra avere nessuna intenzione di andarsene e lasciarmi in pace.
"Ma sei sordo?" dico, votandomi verso di lui. "Ti ho detto di andartene e di lasciami in pace!"
A prima vista non sembra tanto un cretino, ma è abbastanza carino da essere senza cervello. Capelli che sembrano pettinati con il frullatore, tuta sportiva, scarpe da ginnastica che avranno più o meno un anno... a occhio e croce, questo qui mi pare tanto un atleta. Meglio disfarsene subito, prima di infrangere la mia stessa promessa: ho promesso che non avrei mai più frequentato un atleta, ma io sono famosa per infrangere tutte le promesse che faccio!
"Chi cavoli fritti sei, e perché sei venuto a rompere le scatole proprio a me?" dico.
"Piacere, sono Zachary" mi dice.
Oh, mamma mia, ho appena sentito il nome stupido del giorno... Ma io incontro solo gente con nomi stupidi quando mi gira male?
"Tu sei quella nuova, vero?" continua lui. "Come ti chiami?"
"Io sono Alexandra Davidson, e tu devi sparire!" dico, in modo non molto gentile.
"Hey, non c'è bisogno di essere così sgarbati!" dice lui.
Ci mancava solo l'idiota di turno che mi dice come comportarmi... Ma perché a questo qui non gli si apre una bella voragine sotto i piedi, così sprofonda nella terra e resta lì a rompere le scatole ai lombrichi???
Involontariamente, noto il minuscolo anellino che porta al dito. Ha una minuscola "V" incisa sopra. Oggi la Dea della Sfiga ha deciso che devo incontrare un tipo strano, stra-montato, con i grilli per la testa che vuole attaccare bottone con me, anche se è già fidanzato con la prima trota ambulante che passa... Se la Dea della Sfiga voleva, mi andava bene anche un'invasione aliena, non c'erano problemi...
"Oh, guarda che sfortuna!" dico. "Mi dispiace, ma vedo che sei già fidanzato! Ripassa un'altra volta, quando sarai meno cretino! Ci vediamo in giro, 'Zachary', o come cavolo ti chiami!"
Me ne vado, lasciando solo il poveretto.

Lo so, non è un comportamento che si addice a una come me, ma che posso farci? E' più forte di me, sto cercando di mantenere le promesse che ho fatto, anche se so che sarà molto difficile. Ho deciso che non frequenterò più gli atleti: sono tutti dei cretini. I ragazzi sono dei mostri.
Mi avvio in classe per l'ora successiva, preparandomi all'altro inferno che mi aspetta.

new capitolo!




Arrivo in classe. Tanto per continuare la Giornata della Sfiga più Assoluta, c'è lezione di matematica. Come prevedibile, interrogherà. E, ciliegina sulla torta, quel "Zachary" di prima è in classe con me e mi perseguiterà per sempre! Un po' di clemenza per una poveretta come me no, eh?
La lezione inizia e la prof prende minacciosamente il registro in mano. Starà ovviamente per interrogare.
"Oggi, giorno di interrogazione, ragazzi!" dice la prof. "Chi possiamo interrogare oggi? Uhm, vediamo... Alexandra Davidson, la nuova arrivata? Vediamo quanto ne sai di matematica!"
Mi alzo dal posto per andare alla lavagna.
"Vediamo chi sarà interrogato insieme a te..." continua la prof. "Zachary Efron, devi recuperare un sacco di insufficienze! Spero che ti sia preparato, oggi!"
Cos'ho fatto di male per meritarmi questo? Voglio solo sparire, buttarmi dalla finestra e scappare alle Hawaii!
La prof comincia a dettarmi un'equazione da risolvere: la guardo ed è facilissima! La risolvo molto facilmente in pochissimo tempo, mentre tutti, compresa la professoressa, mi guardano meravigliati. Fantastico, adesso tutti mi etichetteranno come una secchiona!
Torno al mio posto. Adesso tocca a Zachary risolvere un'equazione, ma sembra piuttosto disperato. Ma guarda tu... sono capitata in una classe di senzacervello!
La cosa sembra durare all'infinito, così in classe ognuno fa quello che vuole: chi si fa i fatti suoi, chi chiacchiera, chi si lima le unghie, chi si specchia, chi disegna, chi si fa la piastra in fondo alla classe, chi studia disperatamente per l'ora successiva, chi dome, chi non sa cosa fare... e tutto mentre il povero Zachary è alla lavagna, intento a concentrarsi su un'equazione più semplice della mia. Cerca disperatamente un'aiuto da parte della classe, ma vista la situazione...
"x uguale 7!" gli suggerisco.
Poverino, mi fa quasi pena... Magari gli serve solo una mano e non è così idiota come dice Jess! Chissà... Ma devo smetterla di fantasticare e aprire gli occhi sulla realtà: l'ultima volta ho preso un granchio, e non voglio che la storia si ripeta!

Finita la lezione, Zachary si precipita da me.
"Grazie per prima!" mi dice. "Mi sei stata di grande aiuto!"
"Lo so, sono brava!" rispondo. "E con questo? Ci sono tanti secchioni nella scuola, chiunque aiuterebbe un compagno in difficoltà!"
"Non sapeo che fossi così brava!"
"Stai cercando di scroccare ripetizioni? Guarda che non frequento celenterati, ricordatelo bene!"
"Celente... cosa?"
"Ok, provo a spiegartelo in un modo più semplice: dopo una brutta storia che non mi va di raccontare, mi sono ripromessa che non avrei mi più frequentato atleti, quindi è meglio per tutti e due che tu adesso sparisca e che non ti faccia più rivedere per un po'!"
"Credo che tu abbia frainteso: non sono interessato a te, voglio solo farti ambientare nella nuova scuola e magari ottenere ripetizioni di matematica! Se a te va bene..."
"Anche se so che per questo sarò massacrata da Jess, per me va bene! E tu puoi cominciare a chiamarmi Alex!"
"Ok... Alex! Tu invece puoi chiamarmi solo Zac."

Torno a casa e vado in camera mia. Inizio a pensare: forse stavolta le cose andranno diversamente. Forse stavolta non ho preso un granchio. A volte vorrei avere il potere di leggere nel pensiero, per sapere come sono veramente le persone: se l'avessi avuto, non avrei avuto tutti questi problemi! Spero che stavolta vada davvero in un modo diverso... lo spero tanto...
Ma se invece andasse tutto come l'altra volta? Tutto ricomincerebbe da capo: nuova città, nuova scuola, nuovi amici, nuovo ambiente, nuove persone... e nuova Alex!
Mi guardo allo specchio: questa non sono io! Voglio tornare ad essere quella che ero una volta, ma come? Ho bisogno di qualcuno che mi aiuti, qualcuno che sappia capirmi, qualcuno che mi accetti per come sono, anche se sarà molto difficile trovarlo! E' questa la punizione per aver amato, una sola volta nella mia vita. Ora non riesco più ad amare, neanche se volessi.

grazie a chi commenta! domani vedrò di continuare perché sto preparano il nuovo capitolo!

Continuo ora perché approfitto del fatto che mia sorella sta vedendo la mia "droga", hsm1... muhahahahahahaha!



Conosco Zac da poco più di una settimana. Lo conosco da così poco, eppure sento che posso fidarmi di lui. Allo stesso tempo, c'è una voce dentro di me che dice che Zac è un cretino come tutti gli altri, e che non dovrei fidarmi di lui. Sarà che sono stata influenzata da Jess, ma... e se avesse ragione anche stavolta? Neanche l'altra volta l'ho ascoltata, eppure ha avuto ragione! Non so se ascoltare Litzie e Jess, che mi dicono di lasciar perdere, oppure se ascoltare il mio cuore, che mi dice che devo ricominciare da capo, ricominciare una nuova vita e tornare me stessa.
Ma come comincio? Via tutti i vestiti fimati, via tutti i quintali di scarpe che ho comprato quest'estate, via tutto! Ho nascosto nell'armadio una vecchia macchina da cucire e un sacco di pezzi di stoffa: è ora di ricominciare a cucirmi i vestiti da sola! Ma non mi sento ancora me stessa: mi manca un aiuto da parte di qualcuno, di qualcuni di cui mi fidi! Jess e Litzie mi prenderebbero per pazza, ma è l'unico modo per tornare ad essere quella di un tempo!
Oramai passo il tempo a guardare Zac giocare a basket, in palestra, mentre io lo disegno. Mi è sempre piaciuto disegnare, e mi sto accorgendo che Zac è l'unica cosa che riesco a disegnare. Eccetto, ovviamente, quando sono soprappensiero e mi ritrovo a disegnare me, com'ero prima di quella brutta storia...
Ma adesso ho deciso: voglio tornare quella di prima! Voglio dimenticare il passato!

A scuola, tutti mi guadano diversamente. Sono finalmente riuscita a cambiare il mio abbigliamento: maglietta semplice, jeans a fiori, scarpe da ginnastica che non mettevo da tempo. Mi sento già diversa, ma per me non è abbastanza: non sono quella che voglio essere, ma sono vicina al mio obiettivo.
Anche Zac ha notato che son diversa oggi. Penso che l'abbiano notato tutti!
"Wow, che cambio di stile!" mi dice. "Sei molto più carina così!"
"Lo so..." rispondo. "Ma ancora non mi piaccio!"
"In che senso?"
"E' un lunga storia..."

Andiamo insieme in palestra, vuota a quest'ora. Ci sediamo sugli palti e io inizio a raccontare.
"Non sono sempre stata così. I miei avrebbero voluto un figlio maschio, così mi hanno fatto passare ogni estate con mio cugino. Mi trovavo veramente bene con lui, siamo praticamente cresciuti insieme, e... io ero me stessa! Poi a otto anni ho perso mia madre, mio padre si è risposato con questa tipa e... due anni dopo mi sono ritrovata sola con questa qui, la mia matrigna, e una sorellastra rompiscatole! E a complicare le cose è arrivato un ragazzo, nella mia vecchia scuola, a cui piacevo molto. O almeno, pensavo di piacergli! Mi ha usata, mirava al fatto che a scuola ero brava, voleva i soldi che la mia famiglia possiede, e... non so che altro. Questo qui era il peggiore tra i superficiali, e, quando ho scoperto che andava dietro al uovo capitano delle cheerleaders, non ci ho visto più. Gli ho fatto una scenata tremenda, davanti a tutta la scuola, l'ho anche pestato, ero arrabbiatissima, e c'è mancato poco che lo trasformassi in una ragazza! Dopo quella storia sono cambiata, non sono più stata me stessa. Ho promesso che da quel momento in poi sarei stata diversa, che non avrei mai più frequentato atleti, e che non mi sarei mai più innamorata di nessuno! E' stato terribile!"
"Spero di non fare la stessa fine..." mi dice, scherzando.
"Sto imparando a controllarmi! In questo momeno vorrei solo qualcuno che mi aiuti a tornare quella che ero. Forse tu potresti aiutarmi..."
"E cosa dovrei fare?"
"Insegnami ad essere come te!"
"In che senso?"
"Te l'ho detto, non sono cresciuta come tutte le normali ragazzine!"
"Mi stai dicendo che vuoi che io ti insegni ad essere un ragazzo? Ma tu sei pazza!!!"
"Può darsi, ma se mi fai questo favore, ti do una mano a recuperare un sacco di brutti voti..."
"Affare fatto! Quando si comincia?"
"Il prima possibile, anche subito!"