| Oddio,vi ho lasciato al nono?! :O O,beh,dai tanto non legge nessuno ùù
Capitolo Dieci
Scese alla fermata numero 22,proprio quella della città ligure. Il viaggio in treno non era andato male,essendo il suo primo,ma la gente la fissava e lei si continuava a chiedere perché. Una volta le sfiorò la mente l'idea che poteva essere per l'enorme valigia rosa con il muso di Hello Kitty sopra,ma le andò subito via. Uscì dalla stazione,trascinandosi dietro il bagaglio che almeno aveva le rotelle,ma che faceva lo stesso un enorme fracasso. Frugò nella borsa e ne tirò fuori una cartina della città. Si sedette sulla prima panchina libera che vedette e iniziò a leggere. • La fondazione di Alassio risalirebbe al decimo secolo circa quando, in prossimità della chiesetta di Sant'Anna, sorse il primo nucleo e altri nuclei familiari si stabiliron... Lesse velocemente quelle notizie,che poco le interessavano,e arrivò al paragrafo finale. • Per le sue atmosfere,per la presenza del famoso 'Muretto d'Alassio' e per la quantità di turisti attraenti,Alassio viene chiamata 'La Città Dell'Amore' 'Ecco questo sì che mi interessa!' Pensò richiamata all'attenzione da quello che aveva appena letto. Durante il viaggio aveva iniziato a leggere il manuale 'How Speak Italian In 2 Weeks' e si sentiva abbastanza preparata per provare a formulare una breve conversazione con un italiano. Allora si alzò dalla panchina e,con la cartina ancora in mano e tirando la valigia,camminò nella maniera più sexy che conosceva. Attraversò la strada e si ritrovò in una grande piazza,con una scultura dedicata a dei civili morti ingiustamente che ricordava molto l'architettura romana;Mentre osservava l'imponenza dell'opera,non si accorse che davanti a lei c'erano 3 scalini e.. Badabum! Cadde a terra. Lei e la valigia Hello Kitty. Subito si precipitò un ragazzo davanti a lei per aiutarla. Arrivava correndo dalla sinistra di Ashley,precisamente da un parco giochi per bambini. Solo dopo Ash si accorse che stava arrivando a bordo di uno skate-board e scorse,dietro una giostra per bambini,una grande pista da skate. 'Che carino,è corso da là per me. Per aiutarmi' Pensò.
Portava un cappello nero con la visiera inclinata verso l'alto,una t-shirt bianca con sopra disegnato il segno della pace in fosforescente,un costume color jeans che gli arrivava fino al ginocchio e lasciava intravedere le gambe muscolose,e delle Converse nere. <<hey! E' tutto okay?>> <<si,sto bbene.>> Rispose con un adorabile accento americano e raddoppiando la B. <<no,non alzarti,hai del sangue sulla gamba!>> 'Cosa mi ha detto?! Oh Dio!' <<scusa..Io non parlo molto italiano!>> <<aspè,ma sei americana?>> <<american? Yes,sono american!>> <<se Se,American Express!>> <<sorry?>> <<ah Bella,lascia stare!>> Le disse ridendo. Il ragazzo si abbassò e si sedette vicino a lei. <<nice to met you! Call me Rob.>> Disse porgendole la mano con un sorriso splendente. <<oh,io sonno Ashley>> Rispose sorridendo e accettando la mano. Quando lui cercò di tirarla su,tirandola dalla mano,lei si accorse che il manico del trolley era incastrato alla sua scarpa col tacco,perciò,provando a tirarsi su lo stesso si aggrappò al costume del ligure. Successe tutto in un secondo. E in un secondo Ashley si ritrovò con il pene di uno sconosciuto a 13 centimetri dal viso.
Fine Capitolo Dieci
Capitolo Undici
I due,ancora reduci dall'imbarazzo dell'incidente,s'incamminarono senza meta nelle strade affollate della città marina. <<allora..Dove abiti?>> <<wait!>> Aprì la borsa e iniziò a cercare un pezzo di carta scarabocchiato. Appena lo trovò glielo porse. Lui annuì di risposta e iniziò a guidarla tra le viuzzole.
<<ecco,dovrebbe essere questa..>> Disse Rob,fermandosi davanti ad una porta di vetro,probabilmente di un condominio. <<beh..Grazzie!>> <<sai..Hai un accento sexy!>> <<oh...E' un complimento?>> <<per me sì..>> Disse appoggiando una mano al muro dietro alla ragazza. Pian piano si avvicinava sempre di più alle labbra rosee di Ashley. Lei,fingendo,di risposta,si avvicinò e,a 2 o 4 centimetri di distanza tra le due bocche,disse: <<non so come usano in Italia le ragazze,ma io non sono faccile>> Liquidato. Colto da improvviso imbarazzo,Rob iniziò a improvvisare. <<stasera..Che fai?>> <<mhh..Credo di stare a casa..Sai,devo organizzare le cose..>> <<mhh,certo,sì..Ovvio...>> Fece girare gli occhi e poi esclamò: <<allora,a che ora passo?>> <<rob!>> e rise. Ai ragazzi piace sempre vedere una ragazza ridere. Non con loro,ma per loro. <<mi aiuti a mettere a posto l'appartamento?>> <<sì,signora!>> Disse portandosi una mano al capo,sull'attenti. <<mhh...>> <<...Porto una pizza!>> <<fai due!>> Ridendo e scherzando era già passata un'ora dallo suo sbarco ad Alassio. <<a stasera!>> Le gridò Rob attraversando la strada mentre Ashley saliva le scale dell'ingresso del condominio.
***
Ashley prese l'ascensore e schiacciò,tutta eccitata,il pulsante per il terzo piano. "Wow!Adesso la mia nuova vita sta davvero iniziando!" Pensò. Il viaggio in ascensore le sembrò lungo,forse perché era impaziente di vedere l'appartamento che dava sul mare. Dlin Le porte si aprirono con un rumore metallico e la ragazza si precipitò alla porta contrassegnata con il numero 6. Era fatta di finto legno,ed era scura. Gl'infissi erano di un colore argenteo e lo spioncino era ricoperto da un cerchiolino dorato. Cercò nella borsa le chiavi e quando le trovò,iniziò a girarle dentro la serratura. Prima di arrivare all'ultimo giro di chiave prese un profondo respiro. Ed eccolo.
***
<<ecco,per ora sono arrivata fin qui.>> Il luogo era sempre lo stesso,Casa Sander. Jane e Paul,seduti sul divano uno di fianco all'altro,si stavano godendo la mattinata. Quando a Jane scappò "nuovo romanzo" Paul si irrigidì subito e volle sapere tutto sul nuovo libro della sua scrittrice preferita. <<beh,che te ne pare?>> Gli disse lei con un sorriso incerto. <<e' una storia fantastica,Jane!>> <<lo pensi davvero?>> <<ma sì,bellissima.>> Dicendo questo si avvicinò lentamente a lei. La donna non indietreggiò e,imbarazzata,tirò dietro all'orecchio una ciocca ribelle. Paul si avvicinava sempre di più e... <<paul,senti...Dobbiamo andarci piano.>> <<scusa?>> <<sì,con tutto questo.>> <<tutto questo cosa?>> <<hai presente quando stamattina mi sei entrato nella doccia e mi hai tolto la verginità?>> Gli scappò un sorriso. <<tu hai intenzione di stare con me seriamente o ero solo un'altra da aggiungere alla lista delle scopate più belle?>> Il sorriso che aveva si trasformò in uno sguardo glaciale.
Fine Capitolo Undici
Capitolo Dodici
L'atmosfera era come congelata. <<tu hai intenzione di stare con me seriamente o ero solo un'altra da aggiungere alla lista delle scopate più belle?>> Le parole decise di Jane risuonavano nella mente di Paul,confuso. Perchè non rispondeva? Voleva dire <<certo che ho intenzione di stare con te!>> ma le parole non gli sembravano esatte,come se mancasse qualcosa.. <<paul?!>> La voce,sta volta reale,non proveniente dalla sua testa,di Jane lo riportò alla realtà. Stava aspettando una risposta.. <<rispondimi...>> La voce diventò strozzata. <<ti prego,rispondi..Sinceramente.>> <<jane...>> La donna non riusciva a rivolgergli un solo sguardo.. <<..Jane,io..Io voglio..>> <<lascia stare,che è meglio!>> Sbottò,alzandosi. <<ti AMO!>> Disse di sfuggita. Lei si fermò,in mezzo alla stanza,e con la mano destra si portò una ciocca castana dietro all'orecchio. <<paul..Mi conosci da un giorno praticamente!>> <<lo so..Ma..Ma sento già di amarti.>> <<paul..Mi sa che è meglio tu stia un po' solo..>> Così dicendo lo spinse fino alla stanza di Dave e richiuse la porta dietro le sue spalle,tirando un sospiro di sollievo. *** Avendo l'occasione su di un piatto d'argento,Paul,si sdraiò e prese il manoscritto da sotto il letto. Aprì ed iniziò a leggere.
*** Dopo circa 2 ore e mezza aveva finito. Quelle 250 pagine erano volate,letteralmente. Nel mentre che leggeva aveva chiuso a chiave la porta,aveva sparso le foto del libro nella stanza,per vederle tutte,e aveva pianto. Tra le guance c'erano ancora le tracce e gli occhi erano lucidi.
Fine Capitolo Dodici
Capitolo Tredici
Perchè non cogliere l'occasione per scrivere? Jane,seduta davanti al computer,dopo la "litigata" con Paul,iniziò a digitare velocemente sulla tastiera,sorseggiando di tanto in tanto un po' di tè caldo.
***
L'appartamento era ampio e ben distribuito. Era composto da tre camere: Il salotto che fungeva anche come cucina,il bagno e la camera da letto. Il salotto era semplice e composto da un arredamento essenziale:Un semplice divano sul rosso porpora,una televisione sui 20 pollici ed un mobiletto di legno,messo sotto la tv. La cucina,invece,era composta da 3 scaffali,un forno,un piano da lavoro,un frigorifero ed una lavastoviglie grigia. Il bagno aveva le pareti azzurre,una tonalità che ricordava il mare. Infine la camera da letto era molto povera:Aveva solamente il letto matrimoniale,un comodino con una piccola lampada appoggiata sopra ed un armadio a quattro ante bianco.
La cosa più eccitante ovviamente era il grande terrazzo. Le piastrelle erano di un color rosso tendente all'arancione scuro ed era immensa. C'erano già,sistemati sotto ad un telo di plastica trasparente,2 sdrai di legno ricoperti da del tessuto grigiastro. La vista,ovviamente,dava sul mare..E che mare!
Iniziò a portare su le scatole di cartone che aveva spedito dall'America con i suoi effetti personali e li lasciò in mezzo al salotto. Mettere a posto la roba non poteva essere divertente se lo faceva da sola! Perciò decise di aspettare l'aiuto,e soprattutto la compagnia,di Rob.
Quel ragazzo era attraente,molto attraente. La sua faccia da scemo lo faceva sembrare dolce e,ad Ashley,questo piaceva molto. Potrebbe uscirne qualcosa di buono? Se lo chiedeva anche lei,da quando l'aveva lasciato.
Decise di aver bisogno di un nuovo cd per inaugurare lo stereo nuovo,che aveva comprato negli USA ma non aveva ancora usato,perché l'aveva direttamente mandato in Italia. Uscì dall'appartamento, dall'edificio e iniziò a girare intorno alle insegne delle quali non capiva una singola parola. Rassegnatasi chiese al primo passante che incontrò:Un tizio alto e magro sui ventidue anni dai capelli dorati e dal ciuffo ribelle. <<scusi!Ehm..volevo sapere..Negozio cd?>> Il ragazzo rimase in soggezione. <<comprendi..mia lingua?>> In quel momento scrollò la testa come risvegliato da un sogno e rispose: <<guarda che coincidenza!Devo proprio andare la negozio di dischi anche io!>> Ashley non riuscì a trattenere una risata: <<ahahahah,voi italiani avete un modo strano di rimorchiare!>> Anche lui rise. Poi allungò la mano:<<piacere,mi chiamo Davide.>> <<davide?>> Disse,usando il suo accento. <<sì,effettivamente detto in americano suona meglio!>> Risero entrambi e si incamminarono per la Casa Del Disco.
Fine Capitolo Tredici
Capitolo Quattordici
<<ciao tesoro!>> Ashley stava entrando nel negozio quando sentì una voce di donna rivolgersi a loro. Era la proprietaria del negozio:Una donna sulla cinquantina dai capelli riccioli neri lunghi fino agli avambracci. Era alta e non dimostrava la sua età proprio per niente. Indossava degli occhiali viola,una maglietta smanicata nera che terminava con l'apertura di una grande gonna,sempre nera,e calzava dei tacchi a spillo viola scuro. Sembrava una donna gentile e simpatica ed il negozio aveva l'aria di essere accogliente. <<che ci fai qui? Non mi passi mai a trovare!>> Si stava rivolgendo a Davide,Ashley ne era sicura...Ma quindi non cercava di rimorchiarla quando le ha detto che doveva andare anche lui al negozio di dischi! La donna era visibilmente felice ed aveva gli occhi lucidi. No,anzi,stava proprio piangendo. <<mamma..>> Le disse il figlio andandole incontro per abbracciarla. <<non fare così..Non qui,almeno>> I due entrarono nel retro del negozio ed Ashley,ovviamente involontariamente,si sporse dal bancone per riuscire ad udire frammenti del discorso: <<mà,mamma stai tranquilla>> <<lo so,ma mi rimani solo più tu>> rispose singhiozzando <<ce la faremo anche da soli!>> <<mio marito..Tuo padre non c'è più!>> Ed in quel momento Ashley capì che era meglio finire di origliare
***
Alla fine acquistò l'ultimo greatest hits di Celine Dion: My Love. Davide non sembrava più quel ragazzo spensierato e dolce che aveva conosciuto l'ora prima,dopo la conversazione con la madre nel negozio di dischi. La riaccompagnò al suo appartamento,ma per tutta la durata del viaggio rimasero in silenzio. Arrivati all'entrata dell'edificio Ashley giocherellava con le chiavi cercando di rompere l'imbarazzante aria glaciale che si era creata tutt'intorno a loro,pur essendo piena estate. <<vuoi..Salire?>> Cercò di sembrare il più naturale possibile. <<mmmmhhh>> Ecco,quella non era di certo un ''mmmh' positivo. <<listent To Me..C'è casino sopra,okay. Ma voglio che tu ci venga lo stesso.>> Il ragazzo sollevò il viso,forse per la prima volta da quando avevano lasciato il negozio. <<mi conosci da un'ora..>> Cercò di convincerla ad accantonare l'idea <<appunto! Se vuoi diventare il mio primo amico italiano devo almeno sapere un po' su di te!>> Non era necessario dirgli di Rob,al momento. Lui sorrise,le rubò di mano le chiavi facendola sussultare di paura ( infondo che sapeva davvero di questo ragazzo?),ma poi aprì la porta e tenne la porta per farla passare prima,un gesto da vero gentleman.
***
Arrivati dentro l'appartamento,Davide si stupì. Non si aspettava che ci fosse davvero tutto quel casino che diceva la ragazza..Invece vide cartoni,pavimenti sporchi e coperti dalla polvere. <<vieni,ti voglio mostrare qualcosa di..di..amazing!>> "Cosa può esserci di 'amazing' in questo appartamento,oltre alla porta per uscire?" Lo prese per mano e sentì un brivido corrergli lungo la schiena. <<vieni!>> Senza accorgersene era rimasto bloccato,con i piedi piantati a terra mentre lei cercava di trascinarlo dietro di sé. <<davide? Ti senti bene?>> "Se mi sento bene? Mi sento benissimo!" Stava osservando il viso aggraziato della ragazza,che con la luce proveniente dalla finestra del salotto,dietro risplendeva come quando nei film arriva la bella di turno. <<davide!>> Sbottò. <<in America prendete troppi caffè..non vedi come sei agitata? E' lo stress!>> Fare l'indifferente era una delle poche cose che gli riuscivano bene. <<scemo>> Disse con un tono dolce ridendo. Lo portò fino alla terrazza dove il sole stava già scendendo formando un tramonto perfetto per gli amoreggiamenti di una coppietta appena nata del giorno d'oggi. <<it isn't amazing?!>> Davide girò su sé stesso compiendo un giro completo. Il verde delle colline liguri che si stendevano sulla pianura alassina riempivano il cielo a sud ed,a nord,si stendeva il mare con quel tramonto tanto ipnotico quanto romantico. Ashley aggrappata alla ringhiera rossastra di pietra battuta lo fissò meravigliarsi e poi,con un sorrisetto disse <<non mi avevano detto che di sera esce questo vento freddo!>> Sfregando le mani sulle braccia. Beh,l'aveva chiesto lei! Aveva una scusa validissima su di un piatto d'argento..Poteva rifiutare? Si avvicinò e l'avvolse in un abbraccio non troppo intimo,ma neanche adatto a due persone che si erano conosciute da così poco. Lei,a suo agio,si appoggiò con la testa al petto del giovane e socchiuse gli occhi dimenticando completamente quel pir*a del suo ex ragazzo. Lui,invece,si abbassò fino a quando riuscì ad odorarla: I capelli profumavano anche se avevano subito un viaggio così lungo e disastroso e lei profumava di un misto tra vaniglia e viole,probabilmente un bagnoschiuma che utilizzava. <<che farai stasera?>> Le chiese con un tono basso e dolce per non spezzare l'atmosfera. <<oh,Fuck!ROB!>> Si ricordò solo in quel momento che a istanti sarebbe arrivato il ragazzo per aiutarla a riordinare l'appartamento con due pizza per cena. Si staccò dall'abbraccio e rientrò in casa. <<chi è Rob?!>> Le chiese allarmato entrando anch'egli nell'appartamento. <<e'..è..E' un ragazzo che ho incontrato qui...Ma credo che gli piaccio.>> <<gli piaci?!>> Era sempre più shockato. Questa ragazza era arrivata da poche ore nella città e già aveva conquistato due scapoli?! <<sì...>> Ammise arrossendo <<me ne vado!>> <<no!>> Lo prese di nuovo per mano. <<cosa vuoi?>> Era visibilmente scocciato. <<io...Lui...>> <<bah!>> Scappò dalla sua presa e arrivò alla porta d'ingresso. <<a me non piace lui..A me Piaci tu.>> Spiegò con il capo puntato verso il basso abbassando la voce sull'ultima parte della frase. <<cosa?>> Non se lo aspettava,non c'era dubbio. <<facciamo così..Te lo spiegherò meglio>> Così dicendo lo cinse col braccio destro e col sinistro gli abbassò la testa fino a farlo arrivare all'altezza delle sue labbra ricoperte dal lucidalabbra al gusto ''Cherry Bomb''.
Si baciarono così. Fu un bacio dolce,non esplicito o esagerato. Tutto era perfetto e la mano di Ashley ormai stava letteralmente palpando il fondoschiena di Davide quando.. Drin! Drin! Ancora davanti alla porta,Ashley si staccò dal bacio che si stava facendo sempre più appassionato e si avvicinò allo spioncino. Era lui,era Rob. <<shit!>> Esclamò. <<che facciamo?! Vuoi che gli tiro un pugno?>> <<no,no! E' simpatico..a modo suo.>> <<senti,vieni>> Lo portò fino alla sua camera da letto e aprì l'armadio vuoto. <<mi vuoi davvero?>> Gli chiese seria. <<...>> Dopo aver riflettuto annuì. <<sì>> <<allora aspettami qua dentro. Ti porterò da mangiare un po' di pizza,e,quando finalmente se ne sarà andato,troverò il modo per sdebitarmi>> Gli disse rivolgendo un sorriso malizioso e strizzando l'occhio. Richiuse le ante dell'armadio ed andò ad aprire
Fine Capitolo Quattordici
Capitolo Quindici
<<rob! Wow,sei in anticipo!>> Esclamò aprendo la porta dell’appartamento,per farlo entrare. Indossava una t-shirt azzurra decorata con delle scritte violacee e dei bermuda di jeans;ai piedi calzava un paio di Vans a quadretti blu e neri e con le mani stringeva due cartonati contenenti due pizze:una alla salsiccia,per lui,e una margherita,non sapendo i gusti di Ashley aveva preso quella. <<sì,sono venuto prima perché ho pensato..Sai,prima potremmo riordinare un po’ l’appartamento,poi potremmo uscire..Ci facciamo un giro,poi possiamo dormire un po’ e finire domattina..D’accordo?>> Finì con tono suadente. “Fuck!” pensò Ashley. Davide era ancora nell’armadio,ad aspettarla. <<rob,te lo devo dire subito..Io non sono interessata a te! Puoi essere un mio amico..Anche il mio migliore amico,ma mai di più.>> Era meglio mettere in chiaro le cose subito,per non illuderlo. Il ragazzo si era immobilizzato. Lui credeva davvero di averla già conquistata. <<ah,beh,sì,certo..>> Balbettò a disagio. <<hai capito che io pensavo ad altro?>> Arrossì pensando a quello che le aveva appena proposto <<hai capito male,dolcezza! Anche io ti vedo solo come un’amica..>> <<well!>> Concluse,richiudendo la porta dietro alle spalle di lui;si girò e si diresse verso il salotto,dove si trovavano gli scatoloni. Rob non si mosse: La osservò allontanarsi facendo espliciti apprezzamenti sul suo fondoschiena. Accelerò il passo e la raggiunge. La trovò in ginocchio che frugava in uno scatolone con sopra scritto d’indelebile nero “Bathroom”; appena lo dive si ricompose e dolcemente gli chiese: <<senti..E’ da quando ero in America che ho questi vestiti..Posso farmi una doccia mentre tu inizi a sistemare?>> Concluse indicando il completo arancione e fucsia che indossava ormai da piuù di ventiquattr’ore. <<certo,fai con comodo!>> <<thanks.>> Gli rivolse un sorriso e andò in bagno. Quando Rob sentì l’acqua della doccia aprirsi si sedette sul divano,sicuro che non sarebbe arrivata per un po’. Dopo cinque minuti nei quali si era rilassato riaprì gli occhi,quando senti come un colpo di tosse provenire da destra,la camera da letto. Ashley era ancora sicuramente in bagno: Sentiva l’acqua correre…Perciò,chi c’era nella camera da letto? Si alzò di scatto ed entrò furtivamente tramite la porta. <<conosco tutte le arti marziali,stai attento,LADRO!>> Non era assolutamente vero,ma se doveva spaventare uno svaligiatore di appartamenti doveva sembrare aggressivo,o no?! Prima guardò sotto il letto,poi iniziò ad aprire gli armadi,per verificare se si fosse nascosto da qualche parte. Davide se lo sentiva che non poteva non essere scoperto.
Successe tutto in un attimo. Rob spalancò le ante dell’armadio e ci trovò l’altro ragazzo,rannicchiato con la testa tra le gambe piegate. Iniziarono a insultarsi l’un altro e iniziarono a tirarsi pugni e calci: Rob perché voleva far bella figura con Ashley e Davide perché aveva sentito cosa aveva proposto alla ragazza appena entrato nell’appartamento. Ashley,attratta dal rumore che proveniva dalla usa camera,si avvolse nell’asciugamano che si era portata e giunse nella camera da letto. Solo allora capì che il suo piano non avrebbe mai potuto funzionare. Cercò di chiamare l’attenzione dei due per farli smettere,ma loro non la consideravano minimamente. Fu allora che le venne il colpo di genio..Sapeva come attirare la loro attenzione. <<hey ragazzi?!>> Gridò aprendo l’asciugamano e lasciando vedere le sue gioie. Come previsto,i ragazzi si fermarono all’istante,fissando a bocca aperta quel corpo così perfetto.
Fine Capitolo Quattordici
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